Promesse du bonheur #1 | Heimo Zobernig, Luisa Hübner, Veronika Suschnig

Promesse du bonheur #1 | Heimo Zobernig, Luisa Hübner, Veronika Suschnig

da Sab, 04/12/2021 a Ven, 18/02/2022

 

MLZ Art Dep è felice di annunciare la collaborazione con Wiener Art Foundation, istituzione che da anni supporta nella capitale austriaca la più recente ricerca contemporanea. 

 

MLZ Art Dep e Wiener Art Foundation condividono la comune attenzione verso le ricerche degli artisti emergenti e la produzione contemporanea. Questa collaborazione, che poggia sul legame di affinità culturale e sul passato condiviso che congiunge Trieste e Vienna, vuole creare un punto di riferimento per il contatto tra i circuiti artistici dei due diversi paesi.

 

La due realtà condivideranno uno spazio per creare una piattaforma ibrida di presentazione e fruizione dell’arte: un modello che coniuga galleria, spazio istituzionale e programma di residenze artistiche. Ciò prenderà vita, nel pieno centro storico di Trieste, in un appartamento al piano in via Roma 15 che rispecchia la comune tradizione culturale, diventando un luogo di incontro e scambio.

 

Lo spazio accoglierà sia una programmazione congiunta tra le due realtà, sia progetti espositivi, talk ed eventi che rispecchiano le singole ricerche di MLZ Art Dep e di Wiener Art Foundation. Inoltre, nel corso del 2022, diverrà la base di un programma di residenze artistiche a cura di Wiener Art Foundation, proseguendo così l’impegno di MLZ Art Dep nell’accogliere a Trieste ricerche provenienti da differenti nazioni, iniziato con la stretta collaborazione con AiR Trieste.

 

La sede ha inuguratosabato 4 dicembre 2021 con la prima di una serie di mostre che daranno vita al confronto tra artisti emergenti e i maestri con cui si sono formati o a cui fanno riferimento. Il primo progetto mette in dialogo l’artista post-concettuale Heimo Zobernig (1958, AT) e le artiste Luisa Hübner (1988, DE) e Veronika Suschnig (1989, AT).

 

 

Heimo Zobernig, lungo tutta la sua carriera dagli anni ’80 in poi, si è appropriato di modelli estetici familiari allo spettatore, per introdurre poi una differenza minima che sovverte completamente ciò che questo modello avrebbe voluto comunicare. L’artista attinge alla storia dell’arte contemporanea, al design, all’architettura e alla produzione di massa – citando le griglie geometriche dell’architettura modernista o le campiture monocrome dell’astrazione geometrica, rielaborando la grammatica visiva della libreria Billy dell’IKEA o sovvertendo le regole della stampa tipografica. Zobernig dichiara spesso che si tratta del suo modo di dimostrare il proprio scetticismo verso la validità e l’universalità di questi modelli e – forse- di ogni modello.

Di opera in opera queste deviazioni si moltiplicano e si sovrappongono, creando nuove esperienze visive e nuovi stilemi da sovvertire ancora e ancora. Il processo con cui ciò avviene è metodico: segue una struttura complessa di regole, ed è il risultato dell’analisi della serie di processi – consci o inconsci, stilistici o innovativi- attraverso cui si arriva a produrre un’opera d’arte.

In ogni opera l’artista ricombina e trasfigura in maniera sorprendente i vari tasselli per costruire continuamente nuove esperienze visive: una campitura monocroma rivela messaggi nascosti, i caratteri tipografici restano leggibili ma diventano un’esperienza psichedelica, mentre quello che a prima vista sembra un monolite minimalista la struttura in cartone dipinto che la compone travalicando il confine tra pittura e scultura. Il risultato è un corpus di opere che straniano lo spettatore, richiamando alla mente immagini familiari e negandole subito, costruendo un gioco serio e ironico allo stesso tempo.

 

Se per Heimo Zobernig la ricerca sulla forma è contemporaneamente ricerca e produzione di contenuto, per Luisa Hübner e Veronika Suschnig confrontarsi con i modelli dell’estetica moderna vuol dire confrontarsi con i contenuti che questa veicola. L’estetica modernista che Zobernig travisa e reinterpreta, diventa nell’installazione delle due artiste una sorta di asettica sala d’aspetto che fa da sfondo e contesto alle loro opere. Sia Suschnig che Hübner leggono i modelli estetici, come le tinte pastello che caratterizzano l’installazione, in relazione alla loro riflessione sulla corporeità.

Luisa Hübner coniuga il proprio corpo in una serie ricette di una cucina rosa borghese, proponendo allo spettatore una serie di immagini performative dense di un finto senso di divertimento e ironia. Le opere di Veronika Suschnig potrebbero essere, invece, la pubblicità di una promessa non mantenuta, dove si leggono frasi composte di una strana materia carnosa di color rosa cosmetico che si stagliano sopra a distese di blister svuotati dalle pillole che contenevano.

Ambedue le artiste si appropriano di diverse estetiche, dagli stilemi della fotografia di moda alle grammatiche dei prodotti per la cura del corpo, per mettere in evidenza e ironizzare sul rapporto tra queste rappresentazioni e il rapporto dell’individuo con il proprio corpo.

 

Heimo Zobernig (1958, Austria)

L’opera di Zobernig utilizza una vasta gamma di media, dall'intervento architettonico e dall'installazione, attraverso performance, film e video, fino alla scultura e alla pittura. La sua pratica attraverso tutte queste forme interroga il linguaggio formale del modernismo, nella sua forma più familiare del monocromo e della griglia, interessandosi al contempo alle teorie costruttiviste, all’uso del colore e all'astrazione geometrica.
Zobernig ha rappresentato l’Austria alla 56esima Biennale di Venezia (2015) e ha preso parte a Documenta IX  (1992) e Documenta X (1997). Ha esposto inoltre in numerose mostre personali e collettive tra le quali ricordiamo quelle al Centre Pompidou (2019) e presso The Whitechapel Gallery (2015)

 

Veronika Suschnig (1989, Austria)

Veronika Suschnig combina concettualmente pittura, scultura e installazioni di materiali rirpresi dalla produzione industriale legata alla cura del corpo per indagare la natura umana, la sua fisicità e i processi culturali e le questioni politiche che essa genera.  Suschnig ha studiato Belle Arti, Pittura e Scultura con Daniel Richter e Heimo Zobernig, nonché Architettura con Alessandra Cianchetta e Antje Lehn all'Accademia di Belle Arti di Vienna. Il suo lavoro è stato premiato con il Bank Austria Art Award 2018 ed è stato acquisito da collezioni pubbliche come la collezione d'arte Kärntner Sparkasse e il Wien Museum, Vienna

 

Luisa Hübner (1988, Deutschland)

Luisa Hübner utilizza la fotografia e le immagini in movimento per condurre un'analisi ironica e giocosa della politica della corporeità, utilizzando spesso il proprio corpo come oggetto della sua ricerca. Hübner  ha studiato alla Friedl Kubelka School for Artistic Photography e all'Accademia di Belle Arti di Vienna.  Ha esposto in diverse manifestazioni internazionali, tra cui ricordiamo Parallel Vienna art fair (2020) e Belfast Photo Festival (2021), e il suo lavoro è stato pubblicato su riviste come dienacht #19 e PhotoKlassik e nel 2021 è stata premiata dalla Hoepfner Foundation. 

Heimo Zobernig,  MLZ Art Dep Wiener Art Foundation
Heimo Zobernig, Luisa Huebner, Veronika Suschnig MLZ Art Dep Wiener Art Foundation
Veronika Suschnig Luisa Huebner MLZ Art Dep Wiener Art Foundation
Luisa Luisa Huebner Veronika Suschnig  MLZ Art Dep Wiener Art Foundation