IMAGE VIBES #1
All things exists to became images in some sense for us
Josef Strau | Sophie Gogl | Marina Sula
Curated by WAF
05. 07 - 06. 09. 2025
IMAGE VIBES #1 costruisce un dialogo tra artisti di due differenti generazioni: Sophie Gogl (nata nel 1992 in Tirolo, Austria) Marina Sula (nata nel 1991 in Albania, cresciuta in Italia) Josef Strau (nato nel 1957 a Vienna, Austria)
Nel flusso continuo delle informazioni che generano pensieri, lo scontro di idee produce immagini disposte dinamicamente che possono essere definiti gruppi visivo/formali già immagazzinati.
L'artista, che si tratti di pittura, fotografia o video/installazione, ha il difficile compito di depurare il nostro magazzino formale, derubricando le immagini povere e concentrando i propri sforzi su quelle che possono definirsi di interesse curatoriale, investigandone il processo generativo a partire dagli atti sperimentali iniziali, mossi dal desiderio di ricerca, e l'approccio filosofico e concettuale che guida l'intero processo creativo. Attraverso la messa in discussione, i tre artisti dialogano in mostra attraverso i loro lavori. Un dettaglio comune caratterizza però in modo significativo la loro pratica artistica: da un lato l'abbondanza di narrazione autobiografica, e dall'altro la ricerca di una nuova prospettiva poeticha.
Le installazioni, sculture, testi e dipinti di Josef Strau, artista concettuale viennese, si addentrano nella metafisica neoplatonica, in particolare quella di Plotino. Uno dei concetti legati al suo lavoro o è proprio l'Ipóstasi (Hypostasicisms), che fa riferimento alla pura esistenza delle cose. Il processo creativo di un'opera d'arte in quanto tale e le sue possibili derive ed applicazioni sono uno dei temi ricorrenti delle sue approfondite indagini artistiche concettuali.
Per Sophie Gogl la pittura è invece il mezzo d'indagine privilegiato, dove si fondono icone della cultura pop, elementi della quotidianità e riferimenti storico-artistici. Spesso impiegando giochi di parole e dosi di umorismo critico, sviluppa approfonditi concetti pittorici, raggiungendo interessanti prospettive pratiche e teoriche.
Marina Sula, attraverso il lavoro fotografico e l'installazione, svela come le strutture di controllo siano facilmente aggirabili e come tutto esista in modo spontaneo, al di là di qualsiasi possibile processo di manipolazione. La costruzione dell'immagine e la decostruzione dell'immagine ne sono un esempio. L'investigazione sul tema dell'accessibilità e della classificazione nell'arte, è un'altra delle principali urgenze del suo lavoro: L'obbiettivo è quello di sfumare i confini tra Arte e non.
IMAGE VIBES #1 builds a dialogue between artists of two different generations: Sophie Gogl (born 1992 in Tyrol, Austria) Marina Sula (born 1991 in Albania, raised in Italy) Josef Strau (born 1957 in Vienna, Austria)
At its core, it's about identifying the aesthetic and its negation – a process often initiated by emotionalization and appropriation. In the flash of colliding thoughts, ideas coalesce into dynamically arranged images. Crucial here is the selection of temporality, meaning the aesthetic inherent times within the works and images. One could describe them as stored formal and conceptual contingencies.
From this point on, we speak of "Image" or "Picture-Image" – both are applicable.
Contemporary Art, amidst the flood of media images, discarded much as "Poor Images".
Only here, and precisely then, is the term "Image" understood purely curatorially: How does it come into being, how is it arrived at? On one hand, the experimental acts at the beginning, guided by the desire to test and try. On the other hand, philosophical and conceptual approaches soon drive the entire creation process forward. Through games of reflection, the selected artists maneuver their aesthetic techniques. This state significantly characterizes their production: on one hand, charged by an intersubjective narrative mode, and on the other hand, guided by encrypted poetic work perspectives.
Josef Strau's installations, sculptures, texts, and paintings often delve into Neoplatonic metaphysics, particularly that of Plotinus. One of his working terms is "Hypostasicisms," which refers to the concrete existence of a thing, or he is interested in the practical applications of idealistic discourses in the creative process. He asks how inspiration and materiality can help us interpret a free-spirited, timeless image.
Sophie Gogl's primary medium is painting, in which she merges pop culture icons with everyday observations and art historical references. Often employing puns and cynical humor, yet always guided by great seriousness, she places pictorial image concepts and reaches theoretical and practical perspectives. The image delves deep into her color palette, revealing the mood of the picture/image.
Marina Sula, in her work and installations, seeks out that "certain something": how easily control structures dissolve, how things usually exist unconstrained or unconstrainedly manipulated. This concerns aspects such as image construction and image deconstruction. A pressing aspect of her work is to investigate questions of accessibility and classification in art and to blur the boundaries between high art and non-art.



